Macugnaga
Era gia qualche settimana che ventilavamo di fare una vespata invernale e cosi ci siamo dati appuntamento per l’ 8 dicembre.
Alle ore 8,30 con Roberto e Giorgio ci siamo trovati davanti al solito bar.
Tabarrati e imbottiti come degli esploratori al polo.
Chi con la tuta da sci, chi con doppio paio di pantaloni, chi con pantaloni e sotto pantaloni lunghi. Maglioni pesanti, doppio o triplo strato di giacconi, sotto casco intero, casco integrale, collare antivento o sciarpa, scarponcini con due o tre paia di calze. Le vespe con parabrezza.
Abbondantemente vestiti e riscaldati da un cappuccino ci siamo messi in moto alla volta di Omegna dove ci attendeva Antonio.
Una fastidiosa nebbilina che si appiccicava al parabrezza della vespa ci ha accompagnati fino a Momo, poi un tiepido e piacevole sole ci ha accomopagnati fino al termine della giornata.
Puntuali verso le 10 siamo arrivati ad Omegna, Antonio ci attendeva sul posto dell’appuntamento. Qui una fermata forzata di circa un’ora per cause tecniche ma rimediate brillantemente nel garage di Antonio.
Ma poi ripartiamo fissando la nostra prossima tappa a Piedimulera per rifornimento personale e vespistico.
Abbiamo avuto notizie, anzi lo sapevamo già che vi è una nota distilleria che prepara delle miscele speciali per i vespisti e cosi fatto poi rifornimento anche alle vespe abbiamo preso di petto la valle.
La prima parte è piuttosto ripida, francamnete pensavo che la mia 200 non riuscisse ad affrontare la valle, invece è stata tutta una sorpresa!
Salivamo in fretta affrontando le curve accarezzandole, i motori a 2 tempi ruggivano spingendo nelle ripide salite e cosi ben presto ci troviamo a Castiglione, Pontegrande, San carlo, Vanzone e poi sempre più su. Come non fermarci ad ammirare il panorama e a fare alcune fotografie con le vespe. Detto fatto.
Riprendendo poi la marcia arriviamo alle porte di Macignaga Staffa il penultimo paese di Macugnaga,
anche qui fotografie di rito per testimoniare agli increduli che “NOI temerari [b]fuchi sottozero[b] ci siamo stati”.
Non è mancato un giretto per le strade del paese fino al piazzale della seggiovia del Belvedere e poi …..
rifornimento personale con polenta e varie prelibatezze che ci hanno ritemprato lo spirito e il corpo.
Che bell’aria feresca e pungente si respirava tersa e leggera come lo spirito ci amicizia che ci ha unito in questa “pazza avventura”.
Alle prossime; e grazie ancora ai miei compagni di vaggio con i quali ho passato una serena, bellissima e freddissima giornata, portando l’insegna del Vespa club Lele a Macugnaga.
Malwi