La vita di Alessia……. è incredibilmente bella……. una favola….e ogni giorno che viene si arrichisce di pagine colme d’amore.
Nel 2003 Alessia all’età di 16 anni ha vinto una borsa di studio offerta dalla Barilla ai figli dei dipendenti, infatti mia moglie Paola era dipendente pressola Barilladi Novara.
Questa borsa di studio permetteva, tramite intercultura AFS, di trascorrere un anno scolastico all’estero, in un paese a scelta…la scelta cadde sull’Ecuador in quanto Alessia amava i paesi con usi e costumi diversi dai nostri.
Era una scelta difficile…..un paese povero con molti problemi ma questo per mia figlia era motivo più che valido!!!!!! La partenza nel settembre 2003, destinazione QUITO.
I giorni e i mesi a venire trascorrevano sereni, Alessia mandava mail in cui raccontava la sua nuova vita, le amicizie, gli usi e i costumi di quel paese tanto differenti dai nostri……e poi ci raccontava il problema dei bambini di strada, delle visite fatte in un orfanotrofio femminile, della povertà e della disuguaglianza, in lei si era instaurato un forte desiderio di fare qualcosa per questi bambini sfortunati, nelle sue mail in cui raccontava quello che faceva c’era sempre spazio per mandare messaggi per quello che avrebbe voluto fare da grande.
Queste sono alcune frasi tra le tante che Alessia ci ha mandato:
VOGLIO STUDIARE QUALCOSA CHE MI PERMETTA DI AIUTARE QUESTI PAESI DEL TERZO MONDO, E’ UN PROGETTO CHE HO IN TESTA, NON E’ UN CASTELLO FATTO CON LE CARTE DA GIOCO, E’ QUALCOSA DI CONCRETO, QUALCOSA CHE VOGLIO FARE SERIAMENTE…
oggi sono andata in un orfanotrofio femminile. da quando sono uscita di lì mi sento piena d’amore, di affetto, come se queste bimbe mi avessero ricaricato le pile e ugualmente depressa. sono piccolissime ma sicuramente più grandi di me. hanno veri sentimenti, provano amore per qualsiasi cosa…………..sono fuori da quel posto ma il mio cuore è rimasto lì vivo in una realtà difficile……..è la triste realtà del paese che sempre più mi sta rubando il cuore voglio fare qualcosa nel mio piccolo…….e lo farò………..ho in mente un progetto che però deve essere realizzato (tutte le mail che Alessia ha mandato si possono leggere sul sito www.casalessia.net nella pagina mail).
Il 10 giugno 2004 vengo informato telefonicamente che Alessia ha avuto un problema di allergia ed è ricoverata in ospedale a QUITO, non sanno però informarci sulla gravità della situazione, mia moglie ed io partiamo per l’Ecuador ed arriviamo il 12 giugno.
Troviamo Alessia in sala rianimazione, non vede..non sente….non si muove….non parla…aveva subito uno shock anafilattico ed era stata in coma………ora ne era uscita ed era fuori pericolo……..ogni giorno che passava un leggero miglioramento…..era un ritorno alla vita…….. era diversa….raccontava che durante il coma aveva visto una luce gialla intesa…….aveva un senso di benessere incredibile….aveva visto delle persone con i capelli lunghi e biondi che vicino a lei pregavano….aveva visto la sua nonna bis che le aveva detto che quello non era il suo momento e doveva tornare indietro………e poi raccontava cose che a quel momento non avevano senso……….aveva visto il suo funerale………era un funerale allegro e la gente batteva le mani…..aveva detto e tu mamma non c’eri……..parlava di un numero di bare (troppe per aver senso) che io non ricordo il numero.
Tutte le mattine faceva la comunione, Alessia prima non andava mai in chiesa e non era una fervente credente….anzi,……voleva che portassi i fiori gialli alla madonna nella cappella dell’ospedale,……..ha voluto braccialetti, collane e orecchini tutti gialli………..il giallo era diventato il suo colore……..il colore della luce!!!!!!!!
Era diversa………non era l’ Alessia che conoscevo…..soffriva….ma con il sorriso…..ricordo che le dicevo che quando sarebbe tornata a casa avrebbe dovuto scrivere un libro sulla sua esperienza e le ripetevo che avrebbe dovuto intitolarlo la ”LUCE DELL’ECUADOR”.
Alessia ha avuto uno shock anafilattico in macchina con suo fratello ecuadorenio il quale le ha fatto la respirazione bocca a bocca e poi l’ha portata in ospedale….mi dicono che per salvare una persona da uno shock anafilattico ci vuole altro. Il 28 giugno io sono rientrato in italia……….per il nuovo lavoro………e per cercare di organizzare il rientro in italia in aeroambulanza.
Il 2 luglio da QUITO è partito l’aereo, ha fatto scalo tecnico a Panama e durante il decollo ha avuto un incidente………sono decedute 7 persone.
Il 10 luglio è stato fatto il funerale………era un funerale allegro…….durante la funzione le musiche erano di gioia……..le campane suonavano a festa…….la gente applaudiva…….e la mamma non c’era!!!!!!!! tutto questo a me ha dato forza….ha dato fede…..le sue mail sono un testamento morale che voglio e devo onorare….tutto quello che faccio, lo faccio in nome e per conto di Alessia……io non so il risultato ma so che lei l’ha già visto……durante il coma.
Con alcuni amici è stata fondata un’associazione CASA ALESSIA ONLUS CON L’INTENTO INIZIALE DI DONARE UNA CASA IN ECUADOR DOVE OSPITARE I BAMBINI
Circa 3 mesi fa, vista la difficoltà nell’imminente di acquistare una casa in Ecuador, ho conosciuto il sig. Piola titolare di un’azienda del Cusio, il quale mi ha informato che con alcuni amici volevano costruire un ospedale in burundi, i fondi venivano raccolti da una manifestazione che si è svolta nel mese di settembre ad Orta San Giulio.
Ho parlato con gli amici dell’iniziativa e abbiamo aderito con un contributo di euro 40.000.
Infatti l’ospedale sarà chiamato CASA ALESSIA. abbiamo inoltre saputo che l’ospedale veniva gestito da suore missionarie di Novara del Sacro Cuore.