Un mese di preparazione per cercare di affrontare al meglio l’appuntamento dell’anno, e cioè il raduno Eurovespa 2005 sul lago di Worthersee in Austria, ma, se dal punto di vista del divertimento il week-end è stato a dir poco meraviglioso, alla voce inconvenienti non è proprio mancato niente… Colpa del Venerdì 17?!?!?
Chi potrebbe aver ancora dubbi sul fatto che questa sia una data nefasta, ora è servito. Partiamo alle 3 del mattino di detto giorno del mese di giugno, dei nove previsti due hanno dato forfait per problemi di lavoro; uno è stato sostituito in extremis da Paolo (Malwi), del gruppo Vespizzati di Bellinzago.
Siamo quindi in otto, il mitico Franco (papà di Rita), Davide e Rita sul furgone che trasporta le Vespe, la sottoscritta con Malwi e Noemi in macchina, e Giorgio e Franchino, partiti da Genova, che ci raggiungono strada facendo. Dopo più di 500 km di viaggio più o meno tranquillo arriviamo in Austria alle 11, giusto in tempo per formalizzare l’iscrizione, ritirare il pranzo al sacco e prepararci per quella che è la nostra prima tappa di questo giro, e cioè il castello di Hochosterwitz.
Un interminabile fila di Vespe di ogni modello, tipo e colore, attraversa la pianura della Carizia austriaca, con un panorama mozzafiato di verdi colline e montagne. Un’ora di tragitto ed eccoci al castello, arroccato in cima ad un solitario colle e raggiungibile da una strada spiraliforme (noi abbiamo fatto solo un pezzo, poi abbiamo preso l’ascensore). Caratteristica del castello le sue quattordici porte d’accesso, che conducono alla cittadella sulla sua sommità e che lo rendono assai simile alla mitica torre di Babele.
Si riparte per il rientro e qui iniziano le nostre disavventure: dopo neanche un quarto di tragitto si registrano i primi segni di cedimento con la prima caduta; un rapido scambio di Vespe e si riprende il cammino, ma dopo qualche chilometro arriva l’intoppo numero due, una nuova caduta. Per fortuna anche questa senza gravi conseguenze. Gli organizzatori ci avvisano tra il serio e il faceto (e chi lo capisce il tedesco?) che è sempre un nostro affiliato. Nuovo scambio di vespe e nuova partenza, questa volta letteralmente scortati dai ragazzi dell’organizzazione e dai vespisti degli altri Vespa club italiani, carinissimi nel fornirci tutta l’assistenza e l’aiuto del caso. Arriviamo finalmente a Portschach. Dopo una breve sosta ci rechiamo a Klagenfurt, dove è previsto il pernottamento, ma anche qui ci vuole un’ora e mezza prima di prendere possesso delle nostre camere, in quanto non ci riesce di trovare subito la strada giusta per l’ostello: alla fine ci sono d’aiuto l’inglese, l’italiano e il genovese, sfoderati con tutti quelli che incontriamo, anche se sarebbe molto meglio un navigatore satellitare! Doccia, cena (il conto era ovviamente 17 Euro a testa), qualche brindisi beneaugurante, poi tutti a nanna.
Sabato 18 giugno
Ci alziamo molto contenti perché ci siamo lasciati alle spalle il venerdì 17 , non sapendo che stiamo cantando vittoria troppo presto.
Ci ripresentiamo a Portschach, luogo del ritrovo, e nel primo pomeriggio si parte per la sfilata giro del lago di Worthersee. Giusto il tempo di mettere in moto e la Vespa di Davide non ne vuol sapere di accendersi (sarà stata la stanchezza del viaggio?). Si ricambia la disposizione sulle vespe e dopo la fragorosa risata di tutto il resto del gruppo, sperando (si fa per dire) che non vengano a sapere che siamo ancora noi ad avere guai, finalmente riusciamo a partire, ormai con l’immancabile scorta degli organizzatori.
Per fortuna la bellezza del paesaggio e l’allegria della compagnia ci ripagano di tutti questi inconvenienti. Recuperiamo la vespa di Davide, rimasta tutta sola sotto una pianta, e rientriamo in ostello per prepararci per la cena di gala, dove ci attende l’ultimo imprevisto. E dire che l’ambiente sembra dei migliori: musica dal vivo, abiti appropriati per l’occasione, i padiglioni della fiera di Klagenfurt come scenario. Una sola pecca, però: dopo due ore di attesa ci portano un piatto di tartine ed una bistecca da dividere in otto. Spinti dalla fame e dallo spirito d’iniziativa tipico di noi italiani, Giorgio, Davide e Franchino si piantonano davanti al banco dei cuochi e acchiappano letteralmente al volo le bistecche, prima che possano finire nelle grinfie dei camerieri. Solo grazie al loro intervento, riusciamo a farci servire antipasto, primo, secondo e dolce…
Alla fine tutto viene smaltito nella pista da ballo.
Domenica 19 giugno partenza e rientro per Novara…
Un’esperienza sicuramente indimenticabile per tutto quello che ci è successo. Le nostre disavventure (per fortuna senza conseguenze) sono state fondamentali per farci ridere per 3 giorni e farci dimenticare la stanchezza del viaggio…
Abbiamo avuto modo di confrontarci con altri Vespa Club, giunti da ogni parte del mondo (persino dagli Stati Uniti) oltre che da ogni parte dell’Italia… Vespe di ogni tipo, d’epoca, moderne, side-car… Basti pensare che, dati dell’organizzazione alla mano, il numero degli iscritti ammontava a circa 2000 unita’. Pur essendo soltanto in 8 abbiamo cercato di tenere alto il nome del Nostro Vespa Club Lele, anche in rappresentanza di chi non è riuscito a essere con noi..
E’ stato inoltre creato un ricchissimo archivio fotografico grazie a Giorgio, Paolo, per mostrare il tutto a chi volesse vedere le immagini di questo week-end.
Come consuetudine tengo a ringraziare Rita (il nostro Presidente) e Davide che hanno organizzato tutto, Franchino e Giorgio (fotografo Ufficiale) per la loro fondamentale e simpaticissima compagnia, Malwi del gruppo vespizzati di Bellinzago (anche lui fotografo) e Franco, il nostro presidente Onorario, che con la sua bellissima eta’a saputo dare un buon esempio a tutti…
Vi aspettiamo sabato prossimo al Raduno dei Daag a Doss a Verbania, per potervi raccontare tutto nei minimi particolari..
A presto…
Antonella