Chi è stato al raduno di Klagenfurt quattro anni fa avrebbe potuto pensare: “Ma questi sono pazzi a tornare da quelle parti, dopo tutte le disavventure che ci erano capitate!”
Ma noi,imperterriti, armati di forza e coraggio, ma soprattutto di spirito di avventura, di adattamento e di passione per la Vespa, venerdì 12 Giugno alle 3 del mattino siamo partiti per raggiungere Zell am See, località medievale sita nella provincia di Salisburgo, con 4 furgoni carichi di vespe e del nostro entusiasmo.
Forse saremmo anche stati pazzi, ma sicuramente eravamo in buona e numerosa compagnia: secondo gli organizzatori, infatti, sarebbero state oltre 3.000 le Vespa iscritte ufficialmente, quasi 5.000 i fans, oltre 270 i Vespa Club, appartenenti a 23 Paesi di tutto il mondo.
La nostra delegazione contava 14 rappresentanti.
Il programma ufficiale prevedeva escursioni giornaliere, gite panoramiche, tra cui la parata di Vespe, che hanno sfilato intorno al lago Zellen, ma di tutto questo si può dire che non abbiamo visto niente… siamo Vespisti ed il nostro spirito di libertà è forte, e quindi in quattro e quattr’otto ci siamo organizzati e abbiamo steso un programma tutto nostro..
Il sabato abbiamo visitato il castello di Kaprun, dove abbiamo sostato poi per il pranzo per gustare piatti tipici a base di carne e patate..
La sera era prevista l’esibizione della squadra acrobatica ed a seguire la cena, ma l’esibizione era stata anticipata al giorno prima e la cena, al palazzo del ghiaccio di Zell era self service per circa 2.000 persone.
Giusto il tempo di renderci conto che si rischiava di ripetere una passata e non piacevole esperienza, noi dei Vespa Club ci siamo alzati “elegantemente” per raggiungere un ristorante tipico: qui abbiamo avuto modo di provare il vario menù locale, i cui piatti andavano dalla carne e
patate, per poi passare alle patate e carne, per concludere infine con carne e patate…
Se a Klagenfurt avevamo diviso una bistecca in 8 persone, prima di avere la cena, qui abbiamo fatto in tempo a gustare giusto un bicchiere di vino e forse qualche bicchiere d’acqua. Tutte le bevande in più erano a pagamento, al modico prezzo di 4 euro per una bottiglia d’acqua, e di 19 euro
per una di vino.
Per la domenica invece, ci si presentavano due opzioni: la visita a Salisburgo, città che ha dato i natali a Mozart, che distava circa 100 Km, o il tour lungo il GrossGlockner, la strada alpina che conduce nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri: 48 chilometri ed un dislivello di 2.504 metri che offrono un percorso vespistico e naturalistico assolutamente straordinario, attraversando un territorio di alta montagna unico nel suo genere, contornato da pascoli in fiore, profumati boschi di montagna, possenti pareti di roccia e nevi perenni.
Abbiamo formato due gruppi, così da accontentare le esigenze di tutti.
La sera ci siamo ritrovati per cenare tutti insieme dopo aver caricato le Vespe sui furgoni con una punta di tristezza, perché il week-end era ormai agli sgoccioli.
Il lunedì si riparte e in un attimo (8 ore di viaggio – 600 Km) siamo passati dalla frescura delle alpi austriache al caldo torrido della bassa novarese.
E’ stata anche questa volta un’esperienza bellissima ed indimenticabile, perché abbiamo saputo far fronte alle pecche che l’organizzazione di un evento di tale portata inevitabilmente comportano, rappresentando degnamente , come sempre, il nostro Vespa Club.
Vorrei ringraziare tutti i miei compagni di avventura, tutti sempre con il sorriso sulle labbra e con tanto buon umore, che in queste occasioni non deve mai mancare, perché sorridendo si affrontano meglio gli imprevisti e alla fine si ha sempre qualcosa di divertente da raccontare a chi è rimasto a casa..
Due episodi su tutti? Sulla salita del Glossglockner la vespa della nostra Presidente ha deciso di abbandonarla; al ritorno dalla medesima escursione, poi, abbiamo rischiato di fondere le pastiglie dei freni, data la forte pendenza (14% per 30 chilometri!!). Che fare, in questi casi? Si prende il tutto con filosofia, si va giù pianino pianino, senza avere fretta, contandosela su e facendosi un po’ di risate…
E soprattutto il vero Vespista non si lamenta mai!!!!!
Cosa avrebbe dovuto dire, ad esempio, Davide, che mentre caricavamo le Vespe è stato colpito da una “cinghiata” e da un dito in un occhio?
E Giò, che ha guidato ininterrottamente per tutto il viaggio? Fortuna che lui e la moglie Tiziana hanno avuto il tempo una volta arrivati di riposarsi: 15 ore di sonno filate!
E Roberto, che ha fatto tutto il viaggio da solo in vespa, ed appena arrivato lo abbiamo accolto dicendogli che era già ora di uscire per andare a cena (senza neanche passare dal via)?
E Giuseppe, che con la sua 300 ha dovuto salire pianino pianino a scendere altrettanto lentamente per aspettarci…
E Andrea, che con tutti i suoi cavalli che scalpitavano nel motore, ha dovuto ugualmente adeguarsi alla nostra velocità?
E Mario, che non è andato nè a Salisburgo nè sul Grossglockner e si è rifatto il giro del Lago?
E Rosy e Giuseppe che, arrivati due giorni prima di noi, si sono dovuti “sorbire” (e lo mettiamo tra virgolette, visto il posto in cui eravamo!) le stesse escursioni?
E Stefania e Giorgio, che sono ripartiti per Genova in ritardo pur di aspettarci nella discesa?
E Stefano, che con la sua vespa Struzzo è salito a 2000 e passa metri con lo sportellino aperto per non surriscaldare il motore?
E Antonella, che non riusciva a capire se il cigolio che sentiva era quello dei freni del suo px o quello degli altri, oppure era il rantolo del suo stomaco, che il primo giorno è rimasto a digiuno per 15 ore?
E qui che salta fuori lo spirito di un gruppo come il nostro. Alla fine torniamo semidistrutti, noi e i nostri mezzi, ma nulla ci può fermare! A proposito… a quando il prossimo Eurovespa?
Antonella
NOVARA-ZELL AM SEE E RITORNO il viaggio di Roberto
L’ansia di questo viaggio era tanta, la sentivo da molti giorni, non dovevo fare il giro del mondo ma l’emozione era molta.
Partenza 11 giugno,la meta è il raduno Mondiale chiamato Vespa World Days, sino al 2006 denominato Eurovespa, il più grande raduno per gli appassionati di questo popolarissimo scooter; il percorso che avrei dovuto fare l’avevo studiato da giorni anzi da mesi, da Galliate dove abito raggiungo il lago di Como attraversando in sequenza Busto Arsizio e Tradate, arrivato a Como prendo la strada statale Regina che costeggia il lago omonimo, molto bella e panoramica, entro in Valtellina e dopo Sondrio mi fermo a dormire a Tirano.
La mattina seguente mi sveglio molto presto, la tensione per il viaggio che mi attende è ancora tanta, pochi Km dopo dove mi ero fermato a dormire entro in territorio svizzero e affronto la salita del passo Bernina 2330 metri nel Cantone dei Grigioni, che freddo fa nonostante sia giugno
ma la giornate è bellissima; scendendo incontro un vespista e leggo subito la scritta sulla fascia dello scudo “VESPA CLUB MILANO”, la prima domanda che gli rivolgo è: Vai anche tu al raduno in Austria? la sua risposta è affermativa ma mi spiega che ha sbagliato strada ad una rotonda e doveva raggiungere gli altri suoi compagni di viaggio; dopo pochi Km li incontriamo e proseguiamo tutti insieme il resto del viaggio senza inconvenienti sino a Zell am see passando per il Tirolo, di nuovo la Svizzera, e ancora in Austria a Sandeck, sostando vicino ad Innsbruck per pranzare.
Arrivato a Zell am see dove c’era il raduno, per trovare gli amici del Vespa Club Lele ci sono volute alcune telefonate, quasi un’ora ed un principio di arrabbiatura.
I giorni in Austria sono trascorsi piacevolmente in compagnia degli amici, invece l’organizzazione del raduno non mi è piaciuta; è stata molto piacevole la domenica trascorsa a Salisburgo con l’amico Giò e sua moglie Tiziana, il clima era piacevolmente fresco e la città l’ho trovata interessante.
Il viaggio di ritorno l’ho vissuto con meno entusiasmo in conronto all’andata (aihme questa breve vacanza era finita).
Non ho fatto lo stesso percorso dell’andata, mi piace fare sempre strade nuove se posso, sono infatti entrato direttamente in Italia dall’Austria passando dalla città di Saienz, quindi in Alto Adige Sud Tirolo (qui sembra di essere ancora in Austria); un piccolo inconveniente mi è capitato a Trento, prima ho sentito scoppiettare la vespa e dopo ha perso colpi (penso: se si è guastata è un guaio! visto che mi mancavano ancora 300 km a casa) ma poco dopo riprende a girare bene come aveva fatto precedentemente e mi riporta tranquillamente a casa.
Roberto Passarella