Prima di tutto un saluto ai vespisti del club Lele Novara.
Questo è il secondo raduno (1° nazionale) a cui ho partecipato, dopo quello di Carpignano Sesia.
Di buon mattino mi sono svegliato abbastanza eccitato per il lungo tragitto da percorrere in vespa. Erano gia le 6 e un bel sole che sorgeva.
Ore 7 ritrovo al circolo della Bicocca per l’iscrizione: vedo la stessa mia contentezza nello sguardo dei vespisti in attesa della partenza. Alle 7:30 ancora non si parte perchè all’appello ne manca uno. Ecco che arriva un ronzio di vespa, il conducente saluta Davide e mentre lo guarda sorride e dice che deve fare benzina.
7:45 finalmente in sella si parte con le nostre staffette verso la tangenziale di Novara direzione Bellinzago.
Qui c’è stato il primo imprevisto a circa 2-3 km all’arrivo di Bellinzago: un vespista cade per terra rotolandosi seguito da un secondo caduto per evitare un tamponamento.
La coda dietro i due poveri infortunati ha avuto prontezza di riflessi e tutti si sono fermati senza ulteriori incidenti. Non ho visto con precisione la
dinamica perché ero ad una distanza di circa cinque vespe, ma mentre chi era dietro di me si preoccupava di deviare il traffico, mi sono precipitato per prestare un primo soccorso (apparentemente nulla di grave), in attesa dell’arrivo di un ambulanza. Un grande spavento per tutti.
Nervi saldi, nuovamente in vespa e si parte per Ternate.
Con un po di ritardo finalmente siamo arrivati all’enorme parco Berrini dove erano gia presenti numerosi altri vespisti appartenenti ad altri club (Venaria, Milano, Varese ecc.). Colazione, una rinfrescata due chiacchiere e una occhiata panoramica alle centinaia di vespe esposte.
Ancora in sella e via si esce dalle vie di Ternate mentre bambini e adulti ci salutano e ammirano una scia interminabile di vespe che si dirige verso Laveno sul Lago Maggiore dove ci attendono altri vespisti per il 1° aperitivo. Certo, il 1°, perché poi ancora in sella per Ternate al ritorno per il 2° aperitivo. Il tutto percorrendo strade panoramiche tra discese e salite con il sole o riparati dall’ombra di viali alberati.
Ok, ci siamo. Ritorno nel parco Berrini per il pranzo e le premiazioni. Ero pieno di adrenalina e quasi sazio, avrei percorso altri 100 km, però la compagnia è quella che conta, stare insieme, scambiare opinioni su quello che è un interesse comune: la vespa.
Non saprei dire il numero preciso ma eravamo in tanti.
Le premiazioni erano gia iniziate mentre si consumava il pranzo, come club siamo stati nominati almeno tre volte.
A quell’ora il cielo non prometteva bene, quindi ci siamo affrettati per il caffè e i saluti.
Ancora qualche piccolo imprevisto di natura fisiologica, una vespa che non parte, qualcuno con il serbatoio in riserva che deve fare rifornimento, ma tutto sommato si riparte in allegria.
Ancora una sosta: Rita è a piedi, la sua vespa si è fermata.
Gli imprevisti continuano . . .
Dopo aver percorso strade secondarie, frazioni e paeselli, a pochi km all’arrivo di Novara, dopo il Ticino, strada per Turbigo interrotta?!?!: vigili del fuoco, polizia, traffico deviato su una strada sterrata nel boschetto, congestione sia in entrata che in uscita mentre difronte al nostro gruppo si vedeva un signore a cui improvvisamente fumava il motore della sua Fiat Ritmo prima serie.
Ragazzi che avventura!
Mentre qualcuno si perdeva per trovare alternative, subito marcia indietro direzione Oleggio e poi Novara. Arrivo alle ore 7 pm al circolo della Bicocca, esattamente 12 ore e 190 km percorsi con molto entusiasmo.
E’ stata una giornata bellissima piena di avventure e dissaventure da ricordare. C’è l’abbiamo fatta.
Mario