27 dicembre 2010 4° VESPA GIASH

Pubblicato da il Dic 27, 2010 in Viaggi dei soci

Cascate del Toce – Riale di Formazza 27 dicembre

 

Si rinnova l’atteso appuntamento col Vespa Giash, il cimento invernale dedicato ai “Vespizzati Coraggiosi” che non temono il freddo né i disagi di Dicembre. Quarta edizione questa del 2010, per chi non sa rinunciare (nemmeno in inverno) alla Vespa ed alle sane emozioni che sa donare ai suoi appassionati, per chi sa apprezzare la gioia di andare a spasso con gli amici malgrado temperature polari o quasi.

Quest’anno meta prestigiosa e suggestiva:la Val Formazza, che offre paesaggi incantevoli in ogni stagione.

Si pensa di arrivare fino alle Cascate del Toce (1675 slm) e poi a Riale (1740 slm) graziosa località turistica e sciistica. Le previsione meteo promettono una giornata fredda ma soleggiata, quel che occorre per affrontare con relativa tranquillità i quasi160 Km(da Novara) previsti. Ore 7,30. Con i-4°C, Paolo e Robertino adeguatamente imbottiti ed equipaggiati, lasciano in Vespa il capoluogo alla volta di Omegna dove li attende Antonio. Il paesaggio che incontrano lungo il viaggio è quasi da favola, coi campi ed alberi imbiancati di brina e gelo: un prodigio surreale che emoziona intensamente, poi man mano che il sole nasce nel primo mattino ed illumina il Monte Rosa maestoso come sempre con quel colore dhe assume all’alba e la catena alpina davanti a loro, quell’insieme di tinte e di sfumature che colorano quello scenario è davvero affascinante ai loro occhi. Non di meno, è lo stupore nell’ammirare il lago d’Orta ed il paesaggio circostante, percorrendo a passo turistico la sinuosa strada che porta ad Omegna. La giornata si prospetta al meglio, con un magnifico cielo terso che non si vedeva da diversi giorni… in alcuni tratti di pianura si sono sfiorati i-6°Cma le vespe si muovevano sempre sicure, accompagnate da un pallido, pallido sole invernale che ne illuminava il cammino con benevolenza.

Ore 8,40. Incontriamo Antonio in piazza davanti al porticciolo di Omegna, ci saluta cordialmente e facciamo una prima sosta al bar per riscaldarci un po’.

Pronti, via! Destinazione Domodossola per una seconda sosta nel freddo mattino, davanti alla stazione. Alcuni appassionati, vedendo tre vespe ferme in un clima insolito per un giro motociclistico, si fermano ad ammirare i mezzi e domandano da dove arrivano quei tre insoliti centauri… la cordialità e la simpatia che suscitano le Vespe, è sempre una cosa bella ed apprezzabile. Fa ancora un po’ freddo, non siamo ancora saliti sopra zero ma la passione, l’amicizia, il sano sentimento per i giri in Vespa non ci fa avvertire i disagi e le difficoltà del viaggio. Confortati così dalla simpatia della gente, dalla bella giornata che si prospetta ed anche da un buon caffè/tè caldo riprendiamo il cammino verso le alte cime. Sempre a passo turistico saliamo verso la vallata, fino a Crodo dove facciamo rifornimento ai mezzi ed una brevissima sosta alle famose Terme di Crodo. Quindi sempre più in alto, man mano che si avanza comincia a vedersi la neve e poi cumuli di neve sempre più abbondanti ai bordi delle strade. Per arrivare così ai paesaggi decisamente innevati, con splendide cascate di acqua ghiacciata (i famosi candeloni di montagna) sulle pareti che costeggiano il nostro cammino.

Sembra davvero un mondo d’altri tempi, attraversiamo ponti su ruscelli e fiumi ghiacciati e poi una lunghissima galleria appena costruita, che girando intorno alla montagna permette di evitare  la serie di tornanti stretti e ravvicinati, pericolosi in inverno. Incontriamo un po’ di neve ghiacciata e di ghiaccioai bordi delle strade che portano alla cascata, ma con un po’ di attenzione e di prudenza si arriva fin lassù scoprendo un panorama ed una vista (la vallata ed i suoi paesini) mozzafiato.

Tra l’ammirazione dei turisti che ammirano i vespisti arrivati in cima, e l’emozione per quel paesaggio si fa una sosta turistico-fotografica.

E’ tempo di salire fino alla meta finale, Riale. Un piccolo centro che sorge oltre lo spiazzo della cascata, il quale d’estate ( ma anche d’inverno ) offre ospitalità e divertimento per turisti in cerca di aria buona e sane passeggiate o sciate invernali ( soprattutto di fondo ), ma anche la grazia e la semplicità tipica degli antichi borghi di montagna.La Val Formazzaè abitata da secoli dai discendenti dei Walser, in ogni angolo è viva la cultura e la tradizione alpina: c’è un fascino ed un’atmosfera particolare in queste zone, nei panorami, nell’aria che si respira in queste belle vallate. Arrivati al fine al posteggio principale di Riale, ci fermiamo ad ammirare la conca che caratterizza l’antico borgo circostante e ci accingiamo a pregustare un ottimo pranzo presso l’hotel-ristorante Aalts Dorf che ci ospita.

Menù tipico e goloso, come lasagne walser e polenta con tapelucco, strudel di mele o torte del posto rifocillano e ritemprano i nostri vespisti dalle fatiche del mattino. L’ambiente caldo, confortevole in legno stile alpino, le belle vedute che si possono ammirare dalle vetrate, il gustoso pranzetto ed il clima d’amicizia che si vive in quei momenti suggerirebbero una sosta ben più prolungata… ma il buonsenso consiglia di prepararsi per la partenza, poiché  in montagna viene buio presto e dove c’è l’ombra la temperatura scende rapidamente, si corre il rischio di ghiacciate e gelate sulle strade. Così ci si riveste abbondantemente per tornare fuori, dove l’inverno si fa sentire malgrado il cielo ancora azzurro e qualche raggio tenue di sole all’orizzonte. Un ultimo sguardo al panorama con foto di rito, e giù verso valle. Con mooolta prudenza e stando attenti alla discesa, alle curve, ai tornanti ritorniamo ad altitudini meno elevate. Breve sosta per qualche souvenirs (adesivo per la vespa) ed in latteria, per qualche prodotto locale da portare a casa e via fino a fondo valle. A Crodo ancora rifornimento o rabbocco alla vespa, poi giù giù fino a Domodossola per l’ultima sosta (fermata di servizio “per incontinenti” e caffè/tè di conforto) anche perché alle 18,00 siamo già a-2°Ce comincia a scendere la temperatura. Dopo qualche decina di Km salutiamo il buon Antonio con affetto ed amicizia, poi in due s’intraprende il viaggio di ritorno verso Novara.

Meravigliosa la veduta serale del lago d’Orta, con S. Giulio ed i tanti paesini, conla Madonnadel Sasso ed altri monumenti o Chiese illuminate sulla sponda orientale, con S. Maurizio ed Orta che sembrano quasi un presepe nell’oscurità invernale.

Man mano che si scende verso la pianura, si avverte il tipico clima umido e gelato delle nostre parti.

E la via del ritorno appare quasi più lunga, forse per i tanti Km che abbiamo percorso.

Ci rimane nel cuore la gioia e l’entusiasmo per avere vissuto questa bella esperienza, per i bei panorami che abbiamo ammirato e l’esperienza vissuta con gli amici di sempre. Rammaricandoci per chi non ha potuto partecipare quest’anno, per vari motivi. Una giornata meravigliosa e certamente uno dei più bei Vespa Giash, con qualche imprevisto tecnico ma subito risolto prontamente. Siamo passati dai  -6 del mattino  ai +6 del mezzogiorno, in media 1 –2°Cma quando c’è passione, entusiasmo e voglia di andare in vespa con gli amici, il tempo non è un ostacolo ma un modo di vivere diversamente le gite e le giornate… Appuntamento al prossimo Vespa Giash 2011 per i più temerari, ma nell’immediato appuntamento alla Befana Benefica di Milano del 6 Gennaio 2011 per chi vorrà vivere un’altra bella esperienza umana e motociclistica, di quelle che non si dimenticano…

Malwi

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